Recinti aperti 7: oltre lo specchio
Quindi nessuna spiegazione semplice per le cose.
Abitudine mentale rassicurante da abbandonare.
Frutto di un riduttivismo imperante per gran parte del ‘900 nelle scienze biologiche e sociali, in politica, in economia e ancora duro a morire, Base di ciechi sovranismi e di comportamenti individuali di irresponsabile onnipotenza.
Falsamente rassicurante perché ci impedisce di cogliere il reale ambito di potere di cui disponiamo, che si colloca nelle dimensioni della responsabilità personale, oltre che collettiva.
Complessità è interdipendenza.
Per affrontare epidemie nella complessità dobbiamo smettere di considerarci padroni e possessori della natura (Mauro Ceruti, Evoluzione senza fondamenti, Melteni). Ma anche possessori di relazioni, di figli, di compagni/e.
Quale è quindi il contenitore di riferimento? Come facciamo a sapere se una azione è giusta o sbagliata?
Complessità non è relativismo assoluto. Ci costringe ad allargare la visuale, a non guardare solo noi stessi in un mondo riflesso alle spalle della nostra immagine allo specchio. Ogni nostra azione ha ripercussioni oltre.
Domanda
Cosa guida ciò che faremo nella Fase2?
O L’attesa fremente di un ritorno allo stato precedente
O Lo smarrimento per un futuro di incerta fragilità
Mettere la crocellina
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