Recinti aperti 3: il tempo dell’adolescenza
Nell’attimo sospeso i movimenti languono. Langue anche il desiderio, linfa da cui germogliamo i progetti. Nella vita cristallizzata siamo costretti a fare silenzio, quasi a non far scorgere la nostra presenza al Coronavirus; per non farci ghermire.
Il tempo è inceppato. Ciò che faremo Domani e prepariamo Oggi è difficile da immaginare. Congelata la creatività, il Domani appare sospeso e indefinibile o al più speranza di restaurazione di un passato. Occhio, c’è un errore!
Sono gli adolescenti a patirne di più. Non hanno un passato da restaurare, ma un futuro da vivere adesso, e costruirlo vivendolo. Possono star fermi solo poco. Non nevica a lungo di marzo.
La primavera tornerà per tutti e reclamerà i suoi progetti negli inverni preparati (anche in quelli straordinari).
Tutti i Domani sono nell’adolescenza dell’Oggi. Nei ragazzi non moriranno sotto la neve di Marzo, (la loro linfa è forte e indomita nonostante tutto) il raffreddore non li ucciderà.
Ma i nostri progetti? Il lavoro, le relazioni, le poesie … ?
Non possiamo pensarle come un ritorno alla norma precedente. Domani non troveremo Ieri e non dobbiamo assolutamente trovarlo.
È una occasione: trovare sotto la neve nuove idee, rinnovare Domani.
Ogni Oggi è il giorno dopo Domani.
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