UN METODO PER SUPERARE IL TRAUMA COVID-19 NEI BAMBINI PER NIDI E SCUOLE DELL’INFANZIA
Dr. Alessandro Bianchi, Dr.ssa Emilia Genta,
Psicologi psicoterapeuti, Istituto di Psicologia Funzionale di Firenze, SIPNEI Toscana
6 e più mesi di emergenza sanitaria sono la metà della vita per un bambino di 1 anno. ¼ per un bambino di 2. Nella fascia 0-6 il bambino compie gli apprendimenti psicobiologici alla base della regolazione delle proprie emozioni e delle proprie capacità di socializzazione.
Occorre evitare che gli effetti negativi della deprivazione relazionale e motoria che tutto ciò ha comportato, ed il clima di allarme conseguente e perdurante, rimangano nella vita a seguire.
· Come permettere ai bambini così piccoli di esprimere il trauma vissuto per permetterne un contenimento e un superamento?
· Come far loro superare le difficoltà conseguenti alle deprivazioni relazionali e motorie vissute?
L’Istituto di Psicologia Funzionale di Firenze assieme a SIPNEI Toscana (Società Italiana di PsicoNeuroEndocrinoImmunologia) ha elaborato una metodologia innovativa, utilizzabile in ogni contesto territoriale.
Consiste nell’adozione di un personaggio, come contenitore delle attività nella programmazione 2020-2021: Gatto Nando[1].
Gatto Nando è un gattino domestico, anche se molto autonomo come tutti i gatti. Anche lui ha subito la quarantena imposta dal virus: assieme ai suoi umani di riferimento ha dovuto abbandonare le proprie abitudine, lasciando il proprio mondo e andando a vivere, spesso in gabbia, in un luogo sicuro lontano da casa. Terminato l’isolamento finalmente torna nel proprio ambiente assieme ai suoi umani; ma non è un ritorno semplice: Gatto Nando è un po’ smarrito, ancora incerto e titubante, combattuto tra il desiderio di riprendere la propria vita di gatto e i timori che lo frenano. Forse è solo un po’ fuori allenamento e deve essere aiutato.
I’Identificazione inversa
Ai bambini viene dato il compito, guidato da Educatrici e insegnanti, di aiutare progressivamente Gatto Nando a riprendere la propria vita ordinaria, nelle fasi che scandiscono l’evoluzione del gruppo-sezione dall’ambientamento iniziale (settembre) in poi[2].
In questa fascia di età i bambini non sono ancora in grado di esprimere verbalmente i propri vissuti, che sono invece agiti negli atteggiamenti corporei e nelle modalità interattive.
Vedere gli effetti del trauma fuori di sé permette più agevolmente l’identificazione con il personaggio e le sue emozioni; prodigarsi per aiutarlo consente ai bambini di muovere le risorse psicocorporee necessarie per affrontare e sciogliere paure e timori.
Disponibile per tutti i Nidi e le Scuole dell’infanzia su:
https://health-elearning.it/corsi/programmazione-annuale-20-21-servizi-infanzia-0-6/
La metodologia proposta supporta educatrici e insegnanti per l’intero anno educativo e didattico da settembre a giugno e garantisce la possibilità di un tutoraggio continuativo.
Tutte le attività proposte sono tese a favorire il massimo della relazionalità nel rispetto dei protocolli sanitari.
[1] Tratto da: Bianchi, A., Genta, E. (2020). Gatto Nando, La psicomotricità nella scuola dell’infanzia. Firenze: Giunti Edu.
[2] Di prossima pubblicazione: Bianchi, A., Genta, E. (2020). “Osservare le Fasi della relazione nel gruppo”, in Scuola dell’infanzia. Firenze: Giunti Scuola
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