La ripartenza educativa 10
La sottovalutazione del rischio educativo
e la sopravvalutazione di quello infettivo
Sono state diffuse ieri le ultime anticipazioni sulle direttive per la riapertura a Settembre dei servizi 0-6. Le norme non prevedono l’uso della mascherina (obbligatoria dai 6 anni), ma norme di distanziamento sociale (da capire come applicarle nei bambini piccoli!), lavaggi frequenti con dispenser dislocati in punti strategici, orari scaglionati di entrata e uscita, riduzione dei gruppi e fasce orarie, utilizzo preferenziale di spazi aperti e incerte regole per i pranzi. Le mascherine sono invece per gli adulti, con l’aggiunta di guanti e altri dispositivi di protezione.
Sarà molto complicato gestire i servizi da settembre!
Il rischio concreto è che l’attenzione prevalente sia di fatto monopolizzata dal rispetto delle norme, a discapito dell’attenzione educativa e didattica.
Dopo 6 mesi di deprivazione di esperienze fondamentali di socialità, i bambini avranno di fronte altri mesi di allerta su quello che è il principale elemento di sviluppo in salute e benessere: la relazione. Mentre il rischio infettivo nei bambini è basso (studi alla mano) è certo il danno della deprivazione relazionale, se non vissuta pienamente in tutte le sue dimensioni affettive e psicomotorie (studi alla mano). È cultura psicopedagogica diffusa.
In questo contesto culturale di avvio di millennio la fiducia, il piacere della scoperta dell’altro, la tolleranza, la solidarietà, l’empatia, già sono capacità pericolosamente erose; grazie al clima socio economico e agli stili, sempre più tecnologici e indiretti, di comunicazione.
Cosa succede se depriviamo 1milione di bambini per oltre 1 anno di interazioni libere?
Un anno per un bambino è un tempo lunghissimo. Come vissuto e come sviluppo del Sé.
È in gioco non solo la salute individuale, ma quella sociale.
Le norme sanitarie debbono essere rispettate. Questo punto è inequivocabile.
Ma all’interno del loro panorama obbiettivo primario deve essere quello di ricostruire il massimo della vicinanza, pur nel perdurante distanziamento.
È prioritario che educatori, insegnanti, psicologi, pediatri (non dico politici perché il tempo è scarso) si parlino, per costruire una programmazione educativa e didattica 2020-2021 adeguata all’eccezionalità del momento. Settembre è alle porte e i bambini devono fare urgentemente molte cose, oltre che lavarsi le mani.
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