Convegno Nazionale del 5 ottobre 2013
Auditorium di Santa Apollonia, via San Gallo 25/a Firenze
Il Convegno vuole svolgere una riflessione ampia e interdisciplinare sulla paura: emozione con la quale la società odierna ha un cattivo rapporto che la crisi attuale rischia di complicare ulteriormente.
Da un lato si amplificano e i media enfatizzano i motivi di paura: la debacle economica, la disoccupazione, il futuro sempre più precario con tutti i vissuti di incertezza ed allarme che ciò comporta. Dall’altro pare ridursi la capacità, dell’individuo e del gruppo sociale, di affrontarla in modo efficace; non a caso le patologie della paura, come ansia e attacchi di panico, sono tra le più frequenti e in crescita. Eppure la paura è semplicemente una delle emozioni umane e in quanto tale non è né buona né cattiva. Ha solo la funzione fondamentale (sia per l’individuo che per la specie umana) di mettere in condizione di affrontare un pericolo, vero o presunto che sia.
Il poterla riconoscere, percepire anche nel proprio corpo dovrebbe permettere così di elaborare strategie per affrontare situazioni che suscitano allarme.
Nel Convegno le neuroscienze, le scienze sociali, la psicologia e la psicoterapia si confrontano con la nuova fenomenologia della paura sullo sfondo della crisi economica e sociale.
Le recenti conoscenze scientifiche gettano una luce sempre più profonda sull’essere umano come Sistema Integrato, dove processi emozionali, cognitivi e biochimici interagiscono tra di loro e con l’ambiente esterno. È possibile utilizzare la paura come una risorsa? Sono possibili interventi che non siano palliativi o di rattoppo, ma realmente ed efficacemente terapeutici e capaci di una contaminazione positiva dei contesti sociali? Come impostare azioni di prevenzione primaria, di educazione alla paura e più in generale alle emozioni fin dalla prima infanzia?
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